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lunedì 29 aprile 2013

Uno scherzo da Preiti


Come molte persone, vivo per la maggior parte del tempo un’esperienza mediata, preimpacchettata. Invece che fare cose in prima persona, vivo della luce riflessa dalle marionette sugli schermi. Come la maggior parte dei consumatori passivi di informazione, ovvero disocuppati e semioccupati con molto tempolibero, passo il mio tempo guardando telefilm, leggendo blog, cazzeggiando su twitter. Il finesettimana, dunque, l’ho trascorso rimanendo aggiornato sugli eventi di intrattenimento crossmediale a disposizione. Alcuni eventi erano previsti da un tempo più o meno lungo, come la finale del Dreamhack e l’insediamento del governo Letta, altri sono stati inaspettati, come la conclusione della mattinata da maldestro giustiziere di Luigi Preiti.

Sabato la marionetta Letta annuncia la squadra dei ministri. Già qua si era messa male da prima: Letta incaricato del mandato esplorativo prima del 25 aprile già annunciava paesaggi lugubri ma non privi di una perversa ironia. Sabato solita roba insomma, si passa il pomeriggio dando un’occhiata ai commenti su twitter (per la maggior parte del tipo: ”ma come si scrive quagliairiello?” “ma questo chi lo conosce?”), poi su facebook qualche apocalittico e un paio di cospirazionisti e, infine, i quotidiani online dove giornalisti responsabili rimettono ordine e dicono facciomli lavorare non sprechiamo un’altra opportunità.

Domenica durante la cerimonia di insediamento, tale Luigi Preiti, sul cui profilo facebook sono presenti una discreta quantità di paccottiglia cristiana, si butta nella sua giornata di ordinaria follia e spara qualche colpo sotto il parlamento. Ecco che la realtà impatta sulla rappresentazione. Il residuato dello scontro è il corpo ferito di un carabiniere che probabilmente rimarrà paralizzato.

Preiti, per essere un pazzo esaltato qualunque, ha avuto una buona scelta di tempo. Ha scelto razionalmente, nella sua follia, il luogo e il momento per avere la più grossa cassa di risonanza per il suo gesto. Poi la dichiarazione agli inquirenti: “Volevo colpire i politici e poi suicidarmi. Ma avevo finito i colpi”. Un’altra brutta storia in questo triste mondo malato, un altro weekend di infotainment, qualche altra vita irrimediabilmente incasinata.

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